Come giocare con il 740 dei parlamentari
Spunti e suggerimenti per inventarsi un passatempo ludico usando le dichiarazioni dei redditi di deputati e senatori
E’ chiaro che la nostra lecita ambizione di catarsi della politica non passa per gli elenchi pubblici di quanto, deputati e senatori, dichiarino al fisco. E’ però sicuramente possibile impegnarsi in un numero indefinito di passatempi ludici confrontando cifre e beni al sole, magari per la sola mesta illusione di poter occhieggiare oltre la soglia del loro privato, per quell’appagante sentimento di rivalsa di chi si senta reietto, nei confronti del potente che lo sovrasta.
Il primo gioco da proporre in famiglia nelle serate più segnate dall’austerità forzata è il classico:“Indovina chi è più ricco” si gioca con delle carte che raffigurano i volti di noti uomini e donne di palazzo, a cui si attribuisce un valore in base al loro reddito dichiarato. Le carte sono numerate dal più ricco al più povero (si fa per dire). Per esempio la numero -1- è “Silvio Berlusconi” che vale 4,5 milioni di euro (secondo i dati aggiornati alla XVII legislatura).
La carta Jolly è la numero -0- e nel mazzo ce ne stanno due, entrambe del seme M5S, rispettivamente con la faccia di Luigi Di Maio e di Roberto Fico, che al fisco hanno dichiarato «zero».
Un altro gioco da poter fare in un pomeriggio festivo in cui si voglia un po’ scherzare è “Indovina chi dichiara l’automobile più sfigata” . Questo gioco somiglia al Mercante in Fiera e prevedenaturalmente tutta una serie di domande a eliminazione, viene via via estromesso chi pescando dal mazzo si attribuisce il rudere più improbabile che un parlamentare possa vantare nel suo parco auto. Le carte “avvelenate”, che determinano l’ espulsione, sono nell’ ordine: 1) La Lada del 98 dichiarata da Angelino Alfano. 2) La moto Bmw del 1979 dichiarata da Beatrice Lorenzin. A chi è espulso viene data la possibilità di rientrare in gioco se qualcuno pesca l’ ambita carta n. 99: Il super-yacht ‘Navetta 33′. Dell’ onorevole Alberto Bombassei di Scelta Civica.
Altro divertente passatempo è il “Monopoly Parlamentare” . Il classico gioco da tavolo di finanza simulata può essere rivisitato, ponendo al posto del “Parco della Vittoria” o della “Via dei Giardini “ i beni immobiliari dichiarati da deputati e senatori, sui quali ci si accanisce in compravendite al cardiopalma, immaginando di poterseli veramente comperare per avere la detestabile lussuria di poterli poi sfrattare. I più ambiti al fine dell’ignominosa cacciata di casa, vero scopo del gioco, sono gli immobili a Ravello dichiarati da Renato Brunetta. Un valore puramente attribuibile a un crudele sadismo è proprio di chi si accanisce per accaparrarsi l’appartamento a Roma, il box e i tre fabbricati in nuda proprietà dichiarati dal Ministro Marianna Madia.
Quando a giocare sono famiglie al di sotto della linea del Po cambiano naturalmente le strategie e al primo posto nella corsa all’ acquisto sono i 4 terreni e il fabbricato a Gemonio, in comproprietà con la moglie, che dichiara il fondatore della Lega Umberto Bossi.
Naturalmente ci siamo limitati alla descrizione dei giochi più tranquilli, quelli che non alimentano gli istinti peggiori, che possono coinvolgere anche le placide nonnine, gli zii taciturni, i bimbi più piccoli. Solo perché sono basati sulla limpida certezza che solo la trasparenza delle parlamentari dichiarazioni pubblicate può assicurare. Nelle più sordide bische clandestine dei bassifondi di più di una città italiana, sparuti gruppi di tossici del “Gratta e vinci”, oramai assuefatti all’ azzardo legalizzato, provano il brivido proibitissimo del famigerato: “Indovina chi ha dichiarato il falso” pure detto “Indovina chi ha fatto il furbo“ …Gioco che naturalmente è sempre foriero d’ innominabili e menzognere illazioni.
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