Pornostar sparita nel Lago di Garda Un barcaiolo ha aiutato l’assassino
Una profonda lacerazione sul cranio: potrebbe essere questa la causa della morte di Federica Giacomini, la 43enne pornostar bresciana scomparsa in febbraio, e ritrovata in una cassa recuperata sul fondo del Lago di Garda due giorni fa, a 90 metri dalla superficie. Saranno le analisi autoptiche a chiarirlo dando anche l’ultima conferma che si tratta davvero di lei. Di certo chi le ha sfondato il cranio voleva far sparire quel corpo per sempre, zavorrando la “bara” di plastica, inchiodandola, scegliendo non a caso il punto più basso del Lago di Garda dove gettarla. Sicuro che sarebbe sprofondata negli abissi, a 346 metri dalla verità. E’ un caso che si sia incagliata a 90 metri, permettendo così il suo ritrovamento e tutto quello che ne conseguirà. L’uomo che ora viene ritenuto l’ assassino di Federica si era spacciato per biologo, sul Lago di Garda, a Castelletto di Brenzone (Verona), dove diceva di essersi recato “per ricerche scientifiche”. Doveva depo